Con la sua polpa filante, simile a quella del pollo, e le sue proteine vegetali, il jackfruit è il preferito dai vegetariani.
Avete mai sentito parlare del jackfruit? Sembra essere la soluzione perfetta per chi non mangia carne, grazie ai suoi benefici nutrizionali. Ve lo spieghiamo.
UN FRUTTO RICCO E POCO CONOSCIUTO, MA ESSENZIALE
Conosciuto anche come “jackfruit” o “frutto dei poveri” per la sua accessibilità in Asia, questo frutto cresce nelle regioni tropicali sull’albero del jackfruit. È il frutto più grande del mondo, con un peso che può raggiungere i 50 kg. Particolarmente imponente, si riconosce anche per la sua forma a pallone da rugby, per la buccia ricoperta di piccole punte e per il suo colore, che varia dal giallo al verde. Quando è maturo, l’odore della sua scorza non è dei più invitanti, quasi ripugnante, ma la polpa ricorda l’ananas o addirittura il mango, sia per l’odore che per il sapore.
UN FRUTTO CON VARIETÀ
Ogni varietà di questo frutto ha un sapore e una consistenza diversi. Tra le circa cinquanta varietà, si distinguono tre famiglie principali. La polpa della “jacque dur” sarà più soda delle altre; la consistenza della “jacquier sosso” sarà più morbida e il sapore della “jacque miel” molto più dolce, quasi mieloso, da cui il nome.
UN “FRUTTO POVERO” RICCO DI BENEFICI
Se si potesse assegnare un premio, sarebbe quello per il frutto più nutriente. Il jackfruit contiene così tante calorie, fibre, vitamine e minerali che da solo può fornire l’apporto energetico giornaliero raccomandato dall’OMS.
Mentre i suoi semi, che si dice abbiano proprietà afrodisiache, sono ricchi di amido e vitamine B1 e B2, il suo contenuto calorico è di circa 95 kcal/100g e la sua polpa contiene una grande quantità di fibre (dal 6 all’11% dell’apporto giornaliero raccomandato di fibre per 100g). È un ottimo modo per migliorare il transito, raggiungere la sazietà, ridurre il colesterolo cattivo e rafforzare il sistema immunitario. In breve, questo frutto è di per sé una carica di energia.
Non lasciatevi ingannare dall’aspetto della polpa. Sebbene assomigli al pollo o al maiale, non contiene la stessa quantità di proteine. A differenza del tofu, che contiene in media 10 g di proteine vegetali per 100 g e può quindi essere utilizzato come alternativa alle proteine animali, il jackfruit ne contiene appena 1 g, ben al di sotto del pollo, per esempio, che ne contiene circa 30 g per 100 g. Attenzione quindi a non accontentarsi di questo frutto come unica – e insufficiente – fonte di proteine. È meglio inserirlo nella dieta come integratore e bilanciare l’apporto proteico con altri alimenti, anche di origine vegetale come il tofu (10 g per 100 g) o la soia (36 g per 100 g).
UN FRUTTO CHE PUÒ ESSERE CUCINATO COME UNA VERDURA
Il sapore del mango e dell’ananas è delizioso nei dessert, nei sorbetti e nelle macedonie. Sembrerebbe quindi ovvio che il jackfruit, che ha un odore simile a questi sapori, debba essere riservato ai dessert.
Tuttavia, prima di raggiungere la piena maturazione, il sapore di questo frutto è ancora molto neutro. Infatti, nella cucina tradizionale malese e indonesiana viene utilizzato molto più nei piatti salati che in quelli dolci.
Quindi, iniziamo a cucinare con il nostro jackfruit poco maturo, marinandolo e insaporendolo con le spezie. La polpa è facile da tagliare e di solito viene cotta in padella, fatta sobbollire in un brodo o in un curry e servita con il riso. In breve, è come il pollo al curry in versione vegetale.
Una volta cotta, la sua polpa assomiglia così tanto a quella del pollo o del maiale tritato che è difficile resistere. Grazie al suo aspetto straordinario, il frutto può essere cucinato come il pulled pork o come sostituto del pollo in un panino, in un’insalata Caesar o in un hamburger.
Anche i semi di questo frutto sono commestibili, arrostiti al forno come le castagne. Si noti, tuttavia, che devono essere consumati cotti. Se vengono mangiati crudi, c’è il rischio di indigestione e avvelenamento.