Unione Europea e Cina hanno stilato un elenco reciproco di 100 prodotti alimentari di qualità da tutelare da qualsiasi forma di imitazione e falsificazione
C’è tanta Italia nell’intesa siglata in queste ore dagli esponenti di Bruxelles e Pechino per contrastare il mercato delle falsificazioni di prodotti DOP di ambo le parti. Al termine dell’incontro è stato redatto un elenco di 100 alimenti per parte da «proteggere da usurpazioni e imitazioni». Entro i prossimi quattro anni, la lista verrà ulteriormente aggiornata, arrivando a comprendere fino a 175 denominazioni di qualità. Il nostro Paese è ben rappresentato con 26 eccellenze.
L’Unione Europea ha espresso grande soddisfazione, facendo sapere che quest’accordo assicurerà una serie di vantaggi economici sia al commercio del Vecchio Continente che a quello cinese, contribuendo ad accrescere la «domanda di prodotti di elevata qualità». Le 100 indicazioni geografiche europee (IG) valide per la Cina e, viceversa, quelle relative al mercato europeo, si inseriscono negli impegni assunti durante l’incontro del mese di aprile. L’Italia è presente con ben 26 prodotti DOP da tutelare, ed è riuscita a sopravanzare anche la Francia, fermatasi a quota 25.
Il commissario per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale Phil Hogan ha diramato una nota ufficiale nella quale ha affermato che i prodotti ad alta indicazione geografica europea sono ormai conosciuti e apprezzati in tutto il mondo, e per questo motivo i consumatori sono disposti anche a pagare dei prezzi più alti pur di acquistare degli alimenti di eccellenza e assolutamente autentici. L’accordo siglato con la Cina dimostra come l’Unione Europea abbia tutte le intenzioni di rafforzare le partnership commerciali con altre realtà globali, per far sì che ne derivino: «Benefici al settore agroalimentare e ai consumatori di entrambe le parti».
L’elenco dei prodotti DOP sarà ampliato dopo quattro anni
L’intesa UE-Cina sui prodotti DOP europei e asiatici da tutelare è stata commentata da Confagricoltura. Il presidente Massimiliano Giansanti ha definito questo importante traguardo come un punto di partenza, sottolineando come le collaborazioni commerciali internazionali, quando sono siglate seguendo i principi della reciprocità, siano in grado di portare vantaggi a tutte le parti coinvolte.
Piuttosto scettica, invece, Coldiretti, secondo cui quest’accordo protegge appena il 3% dei prodotti italiani di qualità. Infatti, se è vero che nell’elenco risultano alimenti tradizionalmente amati e molto richiesti all’estero, è pur vero che tanti altri ne sono stati esclusi.
Ad ogni modo, da Bruxelles ribadiscono l’importanza delle esportazioni europee agroalimentari che, tra settembre 2018 e agosto 2019, solo in Cina hanno garantito profitti pari a 12,8 miliardi di euro. Questo dato fa sì che il Paese asiatico sia diventato il secondo interlocutore dell’export del Vecchio Continente di prodotti DOP, tra i quali non ci sono soltanto alimenti pregiati, ma anche vini e bevande.
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Guardando nello specifico all’elenco delle IG europee da tutelare dalle imitazioni, per l’Italia non si possono non menzionare il parmigiano e il vino nobile di Montepulciano. Inoltre, tra gli altri, non mancano l’asiago, l’aceto balsamico di Modena, il Barolo, il Brachetto d’Acqui e il prosciutto di Parma.
L’accordo, prima di diventare ufficiale a tutti gli effetti, dovrà essere sottoposto al vaglio del Parlamento europeo, per poi essere approvato dal Consiglio. Il documento dovrebbe entrare in vigore entro la fine del 2020, mentre quattro anni dopo l’elenco andrebbe ulteriormente integrato, arrivando ad integrare altre 175 indicazioni geografiche sia europee che cinesi.