La Birra Corona si è arresa anch’essa all’epidemia da coronavirus. La celebre bevanda alcolica, infatti, almeno per il momento non verrà più prodotta in Messico, nel pieno rispetto delle ultime misure restrittive varate dal governo locale che hanno sancito la chiusura delle attività non essenziali. La famosa birra che solitamente viene servita accompagnata da uno spicchio di limone sull’estremità della bottiglia, fin dall’inizio della diffusione del Covid-19 era rimasta vittima dell’ironia di cattivo gusto dei social network.
Sfruttando l’assonanza tra il nome Corona e coronavirus, molti utenti di Facebook e Instagram soprattutto avevano creato e diffuso post, mettendo in correlazione in maniera inadeguata entrambi. Addirittura, a causa dell’eccessiva condivisione di questi contenuti, qualcuno aveva iniziato realmente a sospettare che potesse esserci qualche collegamento tra la birra messicana e il contagio da Covid-19, spingendo i vertici dell’azienda a intervenire per smentire queste false notizie. Nonostante ciò, aveva continuato a portare avanti la produzione e la distribuzione in circa 180 Paesi al mondo.
Adesso, invece, è giunto il momento di annunciare lo stop agli stabilimenti presenti in Messico. La notizia è stata diramata dal Grupo Modelo, che ha reso noto che a partire da domenica partirà la sospensione della produzione e della commercializzazione dei suoi tre principali marchi, ossia Corona, Pacifico e Modelo. Si ritiene che questa decisione sia arrivata anche in seguito ad un tracollo di vendite negli Stati Uniti da quando è iniziata la pandemia, difatti si parla di un saldo negativo del 40%. Anche in questa circostanza, però, i responsabili della società messicana sono intervenuti per smentire queste voci, affermando anzi che non ci sarebbe stato alcun tracollo recente.
Birra Corona: stop alla produzione come prevede l’ultimo decreto messicano
Grupo Modelo ha spiegato che la Birra Corona non verrà prodotta in questo periodo perché l’azienda ha voluto rispettare appieno le indicazioni fornite dal governo messicano dopo l’emanazione del decreto del 31 marzo. Il testo, con l’obiettivo di contenere la diffusione del contagio da coronavirus, prevede la chiusura fino al 30 aprile di tutte le attività produttive e commerciali non considerate necessarie. Le istituzioni del Paese centroamericano cercheranno in questo modo di ridurre al minimo le varie produzioni per far sì che le strutture non vadano incontro a ingenti danni, e per permettere loro di ripartire prontamente quando l’emergenza sanitaria sarà rientrata.
Birra: via libera al marchio Artigianale da Filiera Agricola Italiana
La norma prevede (un po’ come è accaduto anche in Italia) che vengano fatte delle eccezioni per i settori più importanti dell’economia in tempi critici, e tra questi vi rientra anche quello alimentare. Dunque, non è da escludere a priori che il Governo del Messico decida che anche la birra rientra tra i beni essenziali, permettendo così alla popolare Corona di essere nuovamente operativa sul mercato.
A tal proposito, Grupo Modelo ha chiarito che se dovesse arrivare il via libera dalle autorità competenti, la produzione potrebbe ripartire nell’immediato. La società garantirebbe inoltre al 75% dei suoi dipendenti lo smart-working da casa per preservarli da qualsiasi rischio. Intanto, sembra che anche per Heineken si prospettino tempi duri, poiché l’altro importante produttore di birra che sul territorio messicano gestisce gli stabilimenti dei brand Tecate e Dos Equis, potrebbe fermarsi sempre in virtù del decreto ministeriale del 31 marzo.