Quando si parla di salvaguardia dell’ambiente, ciò che è importante tenere a mente è che ognuno di noi può fare la propria parte. Il movimento Zero Waste, si occupa proprio di sensibilizzare e proporre soluzioni concrete al fine di ridurre l’inquinamento ambientale.
Di fatti, in ogni singolo ambito della nostra vita è possibile muoversi in questa direzione. Anche in cucina. La sua rivoluzione ha un nome: cucina zero waste.
Che cos’è la cucina zero waste?
Con cucina zero waste, si fa riferimento e tutti quegli accorgimenti che è possibile mettere in atto nell’ambito casalingo-culinario, al fine di impattare il meno possibile sull’ambiente e ridurre lo spreco alimentare.
E’ infatti ormai innegabile che quello del surriscaldamento globale sia un’enorme problematica, che solo unendo le forze di ogni singolo cittadino del mondo è possibile sconfiggere. Inoltre, è noto che gran parte dei rifiuti che vanno ad alimentare il fenomeno derivano dal settore alimentare a culinario. Le maggiori responsabili sono senz’altro le grandi industrie alimentari. Queste sono oggetto di una produzione derivata da fonti d’energia non rinnovabili e comprendente imballaggi non riciclabili.
Tuttavia, anche se l’industria alimentare ha un impatto enorme sull’ambiente, non possiamo sottovalutare quello del singolo individuo. Anche perché, dobbiamo tenere a mente che le nostre azioni, si sommano a quelle degli altri.
Non esiste alcun gesto che non comporti conseguenze.
Dunque, come fare?
Ora che abbiamo compreso l’importanza di una vita a impatto zero, proviamo a passare dalla teoria alla pratica. Prima di tutto, è bene tenere a mente che per avere una cucina zero waste, è importante effettuare una spesa zero waste. In questo articolo, troverete una serie di pratici consigli per questo primo passo.
L’intero movimento zero waste, lo sappiamo, ha come fine la salvaguardia del pianeta in cui viviamo. D’altra parte però, esso c’insegna a conoscere noi stessi e le nostre vere necessità. E non è tutto. Anche il portafoglio è amico della filosofia a impatto zero.
Per cominciare, ecco alcuni suggerimenti che possono tornare utili per la rivoluzione della nostra cucina.
Evita le stoviglie in plastica
Questo è probabilmente il consiglio più scontato del mondo. Tuttavia, non sono così poche le persone che per comodità prediligono la plastica anche a tavola. Inutile dire quanto ciò alimenti il fenomeno del surriscaldamento globale, soprattutto se facciamo di quest’atto un gesto da ripetersi a ogni pasto. Chiediamoci quindi se valga la pena operare in questa maniera, creando un danno alla Terra e anche alle nostre finanze.
E’ sempre bene preferibile usare materiali riutilizzabili e lavabili, anche nel momento in cui decidiamo di organizzare una scampagnata fuori porta. Se invece non vogliamo rinunciare alla leggerezza della plastica, ricordiamoci che esistono in commercio varie stoviglie ecologiche e soprattutto biodegradabili.
Ciò vale anche per le cannucce. Non così indispensabili in cucina, ma spesso amate soprattutto dai più piccoli. E’ ormai molto comune la loro versione in alluminio.
Addio bottiglie in plastica
Naturalmente, il boicottaggio della plastica comprende qualsiasi forma di quest’ultima. Perciò, dobbiamo tenere da conto anche le bottiglie d’acqua o altre bevande che siamo soliti a consumare. Per quanto riguarda la prima, proviamoci prima a informarci sullo stato dell’acqua del luogo in cui viviamo. Di fatti, in molte città e paesi è possibile consumare l’acqua del proprio rubinetto senza alcun problema. Se invece questo non fosse fattibile, si può comprare la famosa caraffa o bottiglia con filtri purificatori, oppure applicare quest’ultimi direttamente al rubinetto di casa. Essi sono disponibili anche al fine di ottenere acqua frizzante.
Per quanto riguarda bibite alcoliche o analcoliche, cerchiamo sempre di comprarle nella bottiglia in vetro. Ovvio, può capitare che una volta ogni tanto si acquisti la versione in plastica. L’importante è che ciò non diventi un’abitudine e, in ogni caso, riciclare correttamente una volta esaurita.
Lavaggio ecologico
Parlando di bottiglie e stoviglie, è inevitabile pensare a come vadano puliti. Se utilizziamo la lavastoviglie, è bene usufruire del lavaggio ecologico, purché esso ci dia risultati accettabili. Ricordiamoci inoltre di adoperare un detersivo ecologico e biodegradabile, sempre e in ogni caso. Se siamo soliti a praticare il lavaggio a mano, è bene tenere a mente alcune dritte. Prima fra tutte, sostituire la classica spugna usa e getta e quella d’alluminio. Con che cosa? Con alternative rispettose nei confronti dell’ambiente e ugualmente efficaci.
Prima fra tutte, è la luffa. La luffa è un vegetale, parente di zucca e zucchine, che una volta essiccato si trasforma magicamente in una trama resistente. E’ possibile utilizzarla sia come spugna per i piatti, sia per viso e corpo.
Un’altra valida alternativa sono le spazzole in legno per i piatti con manico fisso e spazzola intercambiabile, oppure le spugne per i piatti in fibra di bambù o cocco.
Per i più creativi, è possibile anche realizzare una spugna autoprodotta. Ovvio, lo zero waste, predilige l’acquisto di prodotti sfusi. Ciò nonostante, se abbiamo in casa alcuni sacchetti in rete di plastica, quelli che di solito si utilizzano per agrumi, fagiolini o altri ortaggi, è possibile riciclarli in maniera creativa. Come? E’ sufficiente unirli tramite un filo resistente, delineando la forma desiderata.
L’acqua è preziosa
Questa frase si può applicare a più di un ambito. Innanzitutto, essendo l’acqua una risorsa vitale, è importante preservarla il più possibile. A questo scopo, una buona idea è quella di applicare dei filtri salva acqua ai rubinetti della nostra abitazione. Ciò, non solo rappresenterà un valido aiuto per l’ambiente, bensì ridurrà la nostra ansia nell’attendere la bolletta, poiché andremo a risparmiare denaro.
Un altro trucco, è quello di non buttare l’acqua di cottura della pasta o di altri alimenti. Questa, potrà servirci per lavare i piatti. Oppure, potremmo riciclarla per abbeverare le piante, o metterla da parte come acqua di scarico per il wc.
Parlando di pasta, esiste un trucco magico per cuocerla: la cottura passiva. In realtà non si tratta di magia, bensì di chimica. Ciò consiste nel portare l’acqua a temperatura d’ebollizione, per poi gettare al suo interno sale grosso e pasta, attendere pochi istanti, coprire con un coperchio e spegnere la fiamma. Il risultato è garantito, e anche in questo caso si andrà a risparmiare sulla bolletta del gas. L’idea è diventata particolarmente popolare in Italia grazie al chimico Dario Bressanini.
I barattoli di vetro: gli amici più fedeli
Nell’immaginario comune, lo zero waste è rappresentato da barattoli di vetro colmi di cibo, prodotti per l’igiene od oggetti vari. In effetti, non si può negare la loro importanza. Essi rappresentano un valido sostituto ai sacchetti di plastica, sia per la spesa nei negozi sfusi, sia per la conserva dei prodotti in casa. Inoltre, è particolarmente economico collezionarli, poiché è sufficiente prediligere le confezioni in vetro a quelle in plastica, quando ci rechiamo a fare la spesa.
Utilizziamo i tovaglioli di stoffa
Proprio come si faceva un tempo. Quella dei tovaglioli di stoffa è una moda considerata ormai superata e obsoleta, dopo la diffusione dei comuni tovaglioli usa e getta. Eppure, è una tradizione che vale la pena rispolverare. In questo modo, concederemo un ulteriore respiro alla Terra. Ancora una volta, si andrà a risparmiare, e la nostra tavola apparirà più chic.
Occhio agli involucri
Quando si tratta di conservare le pietanze in frigorifero, è uso comune adoperare la carta d’alluminio o la pellicola. Esistono invece alternative ecologiche a queste ultime due, ossia i fogli per la conservazione del cibo in cera vegetale, riutilizzabili.
Oltretutto, è fondamentale astenersi dagli adesivi in plastica come lo scotch, preferendo chiudere i pacchetti semplicemente con mollette per il bucato o elastici.
Se dobbiamo conservare un alimento in freezer, è importante fare conoscenza con i sacchetti riutilizzabili per il congelatore, ormai parecchio in auge.
Altrimenti, sia per frigorifero che per freezer, ci si può arrangiare in maniera più casalinga, usando contenitori in vetro o plastica rigida riutilizzabile.
Attenzione al forno
E’ bene adoperare il forno con parsimonia, in modo da limitare l’impatto ambientale. E non è finita qui. Nel momento in cui decidiamo di usarlo, possiamo farlo senza la tipica carta da forno usa e getta. Al suo posto, esistono varie alternative ecologiche, sia biodegradabili che in silicone. Oppure, quando possibile si può sempre optare per ungere la teglia con dell’olio d’oliva o di semi, in modo da evitare che le pietanze si attacchino sul fondo.
Stop alle bustine usa e getta
Se siamo amanti di tè, infusi e tisane, è meglio di gran lunga acquistarli sfusi, piuttosto che nelle classiche bustine usa e getta. E’ possibile trovarne di svariate tipologie presso qualsiasi erboristeria, negozio sfuso o shop specifico nel settore. Per infonderli nell’acqua calda, è sufficiente acquistare un infusore in acciaio. Oppure, immergere il tè o la tisana direttamente nella pentola colma d’acqua calda, per poi scolarla. Gli scarti, possono essere riutilizzati per vari scrub, creme per viso o corpo, concime per le piante e molto altro ancora.
Valutare gli scarti
Prima di buttare via qualcosa, cerchiamo di pensarci due volte. Di fatti, è bene rendersi conto di quanto noi occidentali, per la maggior parte, siamo privilegiati. Siamo abituati all’eccesso, e troppo sovente gettiamo via ciò che ci appartiene a cuor leggero.
Invece, è importante valorizzare tutto ciò che possediamo.
Ad esempio, nel momento in cui puliamo la verdura, potremmo mettere da parte le bucce per realizzare un dado vegetale. O ancora, se ci rendiamo conto di avere più cibo di ciò che ci è possibile consumare, è bene cercare di razionarlo e conservarlo in maniera appropriata. Ancora meglio, condividerlo con altre persone, magari più in difficoltà di noi.
La cucina zero waste è facile
Guardando questi consigli nel loro insieme, tutto potrebbe apparirci come enorme e difficile. Fuori dalla nostra portata. Eppure, di solito bastano alcuni giorni di adattamento per poi comprendere quanto abbracciare il movimento zero waste sia semplice e conveniente.
Grazie a esso, avremo la possibilità di scorrere al ritmo della natura. Di fare parte di essa. In quanto esseri umani, siamo solo un puntino nell’immensità dell’universo. Eppure, quel puntino, ha il potere di stravolgere le galassie.