Da ventitré anni il Maledetto Toscano promuove la cultura della “toscanità” attraverso i principali simboli. Con il programma di domenica si celebra la bellezza di Firenze con la particolarità delle storiche “buchette” di mescita del vino sfuso. Oggi anch’esse simbolo di Toscana.
Sabato 28 maggio: al Club Maledetto Toscano
Firenze è tra le città più famose e conosciute al mondo, ma non tutti, neppure gli italiani, conoscono la storia e l’unicità delle “buchette”. E’ per questo che in collaborazione con l’Associazione Buchette del Vino, organizza una camminata lenta, a tappe (golose) per il centro storico della città. Oltre a scoprire angoli di Firenze ai più sconosciuti. Oltre a raccontare questo recupero storico del rito della mescita al fiasco attraverso le buchette. La passeggiata sarà accompagnata da due storici sigari ispirati alla fiorentinità.
Maledetto toscano: i sigari
Con i sigari “fiorentini” alla scoperta delle buchette: Il Cosimo I De Medici e l’Oltrarno. “Un momento di piacevole riflessione questa iniziativa aperta a tutti coloro che vorranno vedere Firenze con occhi diversi” spiega il presidente e fondatore del Club Maledetto Toscano, Stefano Fanticelli.” Ripercorrendo vie meno visibili al turismo, ma ricche di storia e tradizione. Il tutto accompagnato da una fumata particolare con due sigari toscani ispirati alla città e alle sue famiglie nobili”.
Ritrovo presso il Wine Bar La Pergola
Il programma partirà sabato 28 maggio alle ore 10.00, in via della Pergola 39. Dove pure si concluderà all’ora di pranzo con un menù tutto fiorentino preparato dall’Oste&Cuoco Alessandro Torini. L’insolito percorso toccherà quei palazzi storici dove, dalle buchette, nei secoli passati si sono avvicendati milioni di fiaschi di vino. Con soste golose per degustare non solo i vini, ma anche il sigaro Toscano® d’eccezione Cosimo I de Medici e Oltrarno. I vini che verranno degustati tutti del territorio Toscano Chianti, Nobile e Brunello (Villa a Sesta, Lombardo, Valdisuga , San Leonino e Tenuta Trerose). Per prenotarsi va contattato il presidente del club, Stefano Fanticelli, al 339 6729919.
Le Buchette del vino
A Firenze (e in altre località della Toscana) sulle mura di parecchi palazzi del centro storico esistono alcune curiose aperture di piccole dimensioni usate per la vendita del vino. Direttamente in strada e chiamate “buchette del vino”. L’usanza di vendere vino direttamente dai palazzi nobiliari risale al XVI secolo. Quando gli stravolgimenti nei mercati europei portarono a una ridefinizione dei commerci internazionali e delle attività manifatturiere. Con un inesorabile declino di quelle attività che avevano reso Firenze ricca e potente nei secoli precedenti. In quel periodo le grandi famiglie aristocratiche iniziarono a convertire le proprie attività in terreni agricoli e latifondi, dalla rendita più stabile, dove venivano prodotti vari beni, con un posto preminente alla produzione di vino.
Le buchette permettevano di vendere questa bevanda al minuto direttamente
In strada evitando di ricorrere all’intermediazione degli osti e conquistarono una clientela molto vasta, come dimostra la loro diffusione. Dal punto di vista architettonico si aprivano su un vano al pian terreno del palazzo facilmente collegabile alla cantina, dove un servitore curava la vendita in determinate ore del giorno. Le aperture, di dimensioni adatte al passaggio di un fiasco, sono state create quasi sempre con una forma ad arco, spesso decorata da una cornice con punta a goccia, chiusa da una porticina in legno. Non è mai esistito in passato un elenco “ufficiale” delle buchette del vino, nel senso che non sono catalogate in nessun archivio pubblico e né Stato, né Regione o Comune o Soprintendenza o qualsiasi altra istituzione custodiscono una sistematica memoria di questo particolare patrimonio.
L’Associazione delle Buchette del Vino
Ma ci ha pensato negli ultimi anni l’Associazione delle Buchette del Vino fondata, nata a Firenze nel 2015 per essere custode e testimone aggiornata dell’esistenza, della storia e dello stato di conservazione di queste uniche e caratteristiche aperture. «Ne abbiamo censite ad oggi 180 nel territorio del Comune di Firenze e altre 100 nel resto della Toscana», racconta Matteo Faglia, presidente dell’associazione.
Il Club Maledetto Toscano
Era il 1999 quando due amici Roberto Fanticelli e Aroldo Marconi lontano dai grossi centri, senza nessuno che contava alle spalle, distanti da quelli che facevano tendenza, sparpagliati fra Montepulciano e Montecatini, fra due valli incantate (Valdichiana e Valdinievole), immersi nella profonda provincia toscana hanno lentamente costruito un piccolo quanto stabile punto di riferimento per gli appassionati del sigaro, coinvolgendo otto amici pionieri appassionati del buon vivere dando vita al Maledetto Toscano ,l’ispirazione del nome al club presa dal libro Maledetti Toscani di Curzio Malaparte che identificava a pieno l’ideale del club “Se è cosa difficile essere italiano, difficilissima cosa è l’esser toscano”.
Il logo con il toscano per eccellenza
Dante Alighieri che si fa accendere il sigaro da un diavolo, che sottolinea lo spirito di chi non si vuol prendere sul serio fino in fondo. Oggi il Club Maledetto Toscano ha ancora lo stesso desidero e amore di condividere i piaceri di una buona fumata con i molti associati in tutta Italia e non solo. Ha partner internazionali e accompagna il Made in Italy in tutto il mondo attraverso degustazioni guidate dai propri esperti.