Da quel 22 aprile 2021, il giorno in cui è nata ufficialmente la Slow Food Coffee Coalition (SFCC). Sono trascorsi diciassette mesi, poco meno di un anno e mezzo. E’ dunque arrivato il momento di tracciare un bilancio. Guardare a ciò che è stato fatto, raccontare quanto accadrà nei prossimi tempi e porsi nuovi e altrettanto ambiziosi obiettivi.
Slow Food Coffee Coalition, l’impegno per il caffè buono
Terra Madre Salone del Gusto, fino al 26 settembre 2022 a Torino, è il palcoscenico ideale per farlo. L’Arena Berta Cáceres allestita a Parco Dora ha ospitato la conferenza intitolata Slow Food Coffee Coalition. L’impegno per un caffè buono, pulito e giusto e l’esempio di Cuba. Al quale hanno preso parte il presidente di Slow Food, Edward Mukiibi, e il vicepresidente di Lavazza, Giuseppe Lavazza.
Che cosa è stato fatto nel primo anno e mezzo della Slow Food Coffee Coalition?
Il primo obiettivo che, al momento del lancio ufficiale, si era posta la SFCC era unire i tanti attori della filiera del caffè. Dai coltivatori ai consumatori, passando per torrefattori e distributori. I numeri dei primi diciassette mesi di attività sono eloquenti: sono nate 29 nuove Comunità Slow Food legate alla produzione del caffè in nove paesi del mondo: Cuba, Filippine, Honduras, India, Malawi, Messico, Perù, Timor Est e Uganda.
In otto di queste nuove Comunità Slow Food
E’ stato avviato un percorso di certificazione del caffè buono, pulito e giusto. Si tratta del Participatory Guarantee System (PGS, in italiano Sistema di Garanzia Partecipativa). Cioè un meccanismo che consente ai diversi membri della comunità di valutare il frutto del loro lavoro. Non è un’autocertificazione, ma un processo di valutazione condiviso. Che unisce i produttori e gli altri stakeholders, e che si fonda sulla fiducia e su norme, standard e procedure stabilite insieme, a priori. Questo tipo di certificazione, inoltre, a differenza di molte altre non rappresenta un costo per i produttori. Proprio perché frutto di un confronto interno e non della valutazione di un ente terzo.
Queste sono le otto Comunità Slow Food in cui è già stato avviato il PGS:
la Comunità Slow Food bio Cuba café Frente Oriental a Cuba; la Comunità Slow Food Minoyan Murcia Coffee Network nelle Filippine; le Comunità Slow Food Café resiliente El Paraíso e Las Capucas Sustainable Coffee Village in Honduras; la Comunità Slow Food Nilgirs Coffee Coalition in India; la Comunità Slow Food Bosque, niebla y café Xalapa in Messico; la Comunità Slow Food Café Sustentable Villa Rica in Perù; la Comunità Slow Food Mt. Elgon Nyasaland Coffee in Uganda.
Il Participatory Guarantee System (PGS) è uno strumento
Nel caso della Slow Food Coffee Coalition, funziona così. Slow Food si occupa di formare (sia a distanza sia in presenza) le comunità locali secondo i princìpi messi a punto in oltre trent’anni di vita dell’associazione e, insieme a loro e sulla base delle caratteristiche di ciascuna, stabilisce i criteri da rispettare, legati sempre a una produzione alimentare che sia gradevole dal punto di vista organolettico, che rispetti l’ambiente e si fondi sull’agroecologia e che valorizzi la dignità dei lavoratori. A quel punto, le comunità che adottano il PGS scelgono di essere responsabili del rispetto delle norme stesse: a garanzia dell’affidabilità del sistema c’è la stessa comunità, cioè una collettività, un gruppo di persone che, a diverso titolo, fanno parte della stessa filiera e lavorano per ottenere il miglior prodotto possibile.
Come si deduce, dunque, la certificazione frutto del PGS non arriva dalla Slow Food Coffee Coalition, bensì dalla comunità stessa
Che affonda le ragioni della propria esistenza nella condivisione di valori e princìpi. Sì ma, questi caffè? Tracciabili via blockchain e pronti da assaggiare a Terra Madre! Un anno e mezzo non sono serviti soltanto a gettare le basi raccontate fino a questo punto: a Terra Madre Salone del Gusto, infatti, sono già disponibili i primi sei caffè pilota della SFCC. Provengono da cinque Comunità Slow Food diverse che hanno scelto di avviare il percorso PGS (Cuba, Honduras, India, Messico e Perù) e sono espressione di 11 diverse torrefazioni (dieci italiane e una danese).
Slow Food Coffee Coalition: i nomi dei sei caffè?
Reserva de Tierra Cuba, Rio Colorado, Dona Elda, La Chacra d’Dago Armonia, Wild Robusta, Café Cooperativo Familia Oltehua Vásquez. A proporli al pubblico sono le torrefazioni che hanno aderito alla SFCC, scommettendo su caffè il cui significato va ben oltre alla mera carica di energia assicurata da una tazzina, assumendo invece il vero e proprio ruolo di prodotti ricchi di significato e di valori.
Nei giorni di Terra Madre, a Parco Dora a Torino da oggi e fino al 26 settembre
I sei caffè, che portano il logo della Slow Food Coffee Coalition – possono essere degustati al prezzo di 1,50 euro presso la caffetteria della SFCC, allestita accanto alla Cucina di Terra Madre, nel cuore dell’evento. E se oggi questi caffè sono sei, la Slow Food Coffee Coalition è già al lavoro per crescere di numero.
Ma c’è un’altra novità significativa: la blockchain
Ovvero il sistema di tracciabilità che consente, nel caso della filiera alimentare, di registrare in modo affidabile ogni step nella produzione. Grazie alla partnership con Trusty, startup italiana basata in Abruzzo, alcuni lotti di caffè della SFCC presenti a Terra Madre sfruttano questa tecnologia. Significa, in altre parole, che i caffè in blockchain consentono a chiunque di verificare le informazioni sulla materia prima e sulle trasformazioni subite dal prodotto in ogni fase della lavorazione, dalla coltivazione fino all’arrivo sul tavolo del consumatore. Uno strumento a disposizione di chi vuole conoscere, sapere e impegnarsi.
Slow Food Coffee Coalition
Nata per volontà di Slow Food e Lavazza Group, gode del sostegno del main partner DeLonghi e della collaborazione in qualità di donor di BWT e Accademia del Caffè Espresso La Marzocco, che è anche partner tecnico della Slow Food Coffee Coalition per Terra Madre.
Leggi e firma il Manifesto della Slow Food Coffee Coalition: https://coffeecoalition.slowfood.com/manifesto/
Slow Food Coffee Coalition a Terra Madre, gli appuntamenti da non perdere:
- Venerdì 23 settembre, ore 15.30: Il caffè come catalizzatore di pace e prosperità: un progetto di sviluppo sostenibile in Yemen. Il Forum è l’occasione per presentare i risultati del progetto biennale 2020-2021 intitolato “Prosperità attraverso il caffè per piccoli agricoltori in Yemen”, nato dalla collaborazione tra Fondazione Lavazza e Fondazione Qima.
- Ore 18.30: Slow Food Coffee Coalition, un nuovo modello partecipativo Un momento per raccontare i caffè pilota presenti a Terra Madre attraverso gli interventi dei produttori, dei torrefattori, degli esperti e dei principali partner come Lavazza, DeLonghi e Accademia del Caffè Espresso LaMarzocco.
- Sabato 24 settembre, ore 11.30: La certificazione partecipata: un modello alternativo di certificazione comunitaria. Il Sistema di garanzia partecipata o SGP (in inglese, participatory guarantee systems, o PGS) è un modello di garanzia delle qualità in base al quale la comunità locale è coinvolta in una relazione diretta con i produttori, vigilando collettivamente sul rispetto di standard produttivi condivisi. Slow Food promuove questo modello, che sta alla base anche della Slow Food Coffee Coalition, fin dal 2018.
- Ore 16.30: Coltivatori di caffè e giovani attivisti uniti per l’agroforestale. Un dialogo tra contadini produttori di caffè da tutto il mondo e i membri della rete giovani di Slow Food per spiegare i benefici della produzione del caffè in regime agroforestale e mostrare buone pratiche ed esperienze concrete replicabili. L’appuntamento è organizzato grazie al supporto di Fao Mountain Partnership e del progetto “Addressing market constraints and capacity building towards sustainable and profitable coffee agroforestry value-chains”.
- Domenica 25 settembre, ore 16: Conosci il tuo caffè. Un corso di studi sul caffè? Esiste davvero! Si chiama Behind your Daily Cup: Understanding the Coffee Value Chain, è online e lo ha messo a punto l’Università di Scienze Gastronomiche. E poi ci sono anche i percorsi Aromateller di b.farm per diventare ambasciatore di una nuova era del caffè, quella segnata dalla qualità.
Salone del gusto: il cibo come causa del problema e soluzione
Senza dimenticare i Laboratori del Gusto dedicati al caffè
Organizzati da Lavazza e ospitati all’interno della torrefazione Factory 1895 a Settimo Torinese. Tre appuntamenti sabato 24 e altrettanti domenica 25, alle ore 11, 14 e 16: è sempre un buon momento per un buon caffè, tanto più se parliamo di Specialty Coffee! Non una semplice degustazione di caffè di eccellenza, ma un vero e proprio viaggio all’interno di un universo a molti ancora sconosciuto.
Terra Madre Salone del Gusto
E’ organizzata da Città di Torino, Slow Food e Regione Piemonte, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, il Ministero per la Transizione Ecologica, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Anci. Tra le numerose realtà con cui stiamo costruendo questa 14esima edizione citiamo i Main Partner: Iren, Lavazza, Parmigiano Reggiano, Pastificio Di Martino, QBA – Quality Beer Academy di Radeberger Gruppe, Reale Mutua, UniCredit. Con il sostegno di Consulta delle Fondazioni di Origine Bancaria del Piemonte e della Liguria, Fondazione Compagnia di Sanpaolo, Fondazione CRT.
Informazioni
Slow Food Italia: Valter Musso 335 7422962 – Elisa Virgillito 345 2598615 [email protected]
Regione Piemonte: Donatella Actis 335 7586327 [email protected]
Comune di Torino: Luisa Cicero 346 2356935 [email protected]