Ad agosto arrivano in tavola i fichi: dolci, saporiti e zuccherini, ricchi per altro di proprietà e benefici per il nostro organismo.
Ed eccoci a gustarli freschi o, come i nonni insegnano, con i formaggi, oppure intenti nella preparazione di succulenti marmellate per allietare le colazioni invernali. Eh sì, non mancano certo gli amanti dei fornelli, quelli che della passione per la cucina non possono fare a meno; dediti non solo a cucinare i più classici dolci (crostate coi fichi freschi e torta di mandorle e fichi), ma anche a sperimentare portate un po’ gourmet, chi più chi meno azzardando con gli accostamenti: bruschette con salmone e salsa al fico, arrosti ripieni di prosciutto crudo e fichi, fino ai risotti poi insaporiti con formaggi freschi o stagionati.
In terra friulana, a Caneva (PN), il fico è un prodotto di eccellenza. Si chiama FigoMoro, così detto perché è un fico nero; non troppo grande (30-35 cm), con una polpa tenera e sapida dall’intenso colore rosso cardinale, è un frutto noto sin dall’antichità (XIV secolo) ed oggi preservato da un Consorzio.
Il momento della raccolta è un’occasione di festa, uno straordinario modo per salvaguardare e far conoscere ciò che il territorio offre. E così quest’anno il FigoMoro è stato protagonista di un’intera giornata domenicale, dalla colazione alla cena, nella splendida cornice di Villa Frova: stand enogastronomici con proposte di abbinamenti del Figo con altri prodotti locali (prosciutto di San Daniele, vini canevesi e formaggi di Aviano), vendita dei frutti appena colti, laboratori per bambini, visite alle risorgive limitrofe, passeggiata tra le piantagioni dei fichi e raccolta libera, e persino show cooking.
E poi lui, il FigoMoro, a pranzo è arrivato nelle tavole, non quelle casalinghe, bensì quelle dei ristoranti, i cui chef hanno “dipinto” i piatti con opere in cui i fichi si sono travestiti da veri re, a dare il tocco unico e maestoso ad ogni cibo, dai primi piatti ai dessert, sfilando sotto forma di dadolate, creme, mousse, sorbetti, senape e finanche nascosti dentro le crepes per poi svelarsi al taglio del coltello succosi e appetitosi!
Tre ristoranti del loco, tre menu differenti, che potrete provare anche nelle prossime settimane, ma bisogna affrettarsi perché si sa, i fichi si trovano solo per qualche settimana.
Ristorante Ca’ Damiani
In una splendida dimora settecentesca, a Caneva, sorge l’hotel ristorante Ca’ Damiani. Di proprietà della famiglia Damiani sin dal XVIII secolo (approdata a Caneva da Venezia per volontà del Doge), è un luogo raffinato ed elegante, che profuma di storia, quella della terra ai piedi della montagna su cui poggia, ma la cui cucina ama lavorare i prodotti tipici vestendoli con elegante modernità.
Non poteva non aderire alla festa del FigoMoro, proponendo un menù ricco, di portate, ma soprattutto di gusti.
Menu e foto parlano da soli, ma ecco qualche “segreto”: le polpettine sono fatte con zucchine fresche tagliate a julienne, il prosciutto è ovviamente locale e le salse non nascondono affatto il sapore puro del FigoMoro.
Con i medaglioni di filetto è stato servito in tavola un calice di misticanza, con rucola, sedano rapa, fico a spicchi e pomodoro fresco, accompagnato da foglioline di menta e dulcis in fundo condito con salsa di vinaigrette!
La leccornia che sarà mai? Una sorta di cheescake, ovviamente coi segreti della chef, che sublima al palato accompagnato dal sorbetto al FigoMoro.
Parola d’ordine della cuoca: usare in tutti i piatti il frutto fresco e poi eventualmente trasformarlo. Bando al Ca’ Damiani dunque alle marmellate, salse, senapi o composte pronte, per quanto, prodotte dallo stesso Consorzio, siano buonissime. Ma per esaltare il Figo, niente di meglio che usarlo appena raccolto, almeno in queste settimane in cui è a disposizione.
Pizzeria Ristorante Rover
La panoramica è da sogno al Rover , anch’esso a Caneva, sulla strada che porta al Cansiglio; propone piatti tipici e il suo piatto forte è la carne.
E così, il secondo piatto del menu al Figo Moro non poteva essere che una tagliata d’anatra con senape di fico con le immancabili patate al forno.
Esaltazione dei prodotti locali anche per l’antipasto, dove al fico è stato abbinato il culatello di Sauris, a comporre un “Timballo con pancetta, gorgonzola e FigoMoro e culatello di Sauris”.
Gnocchi come proposta di primo piatto, ma ovviamente non i soliti gnocchi, bensì fatti con il fico nell’impasto. “Sono degli gnocchi di ricotta e mascarpone – spiega la cuoca Assunta De Zotti – a cui ho aggiunto un po’ di phidalephia per togliere la dolcezza estrema e conferire una nota di amarognolo. Nell’impasto, fatto con un uovo solo, ho usato l’estratto di fico. Li ho saltati con la salvia e un po’ di burro e poi conditi con ricotta affumicata e una dadolata di Figo al naturale, perché così l’intensità del sapore è ben esaltata”.
Immancabile il dessert: un fantastico semifreddo che si fa mangiare con gli occhi!
Ristorante Trota Blu
Se ancora non vi siete stupiti abbastanza, terminiamo il tour dei menu con la Trota Blu, che ha come obiettivo la valorizzazione della Trota Friulana, allevata di fronte alla Trattoria, su acque purissime appena sgorgate dalla naturale ” sorgente Livenzetta”, del fiume Livenza. Grazie alle acque pure e cristalline, le trote servite alla Trota Blu sono sempre freschissime: pesce sicuro e controllato, non a km0, ma a metri 10!
“Proponiamo la Trota – voce del titolare Alberto – in svariati modi: marinata, affumicata sia a caldo che a freddo, la tartare e il gustoso hamburger di trota fresca. A sostegno dei nostri piatti, nella cucina di Trota Blu utilizziamo materie prime provenienti da produttori locali. Alcune delle nostre verdure provengono da un orto a coltivazione bio-dinamica a noi vicino, le ricotte, i prodotti derivati dal fico moro, l’olio e salumi sono di produzione locale”.
Ed eccolo il nostro Figo; qua le proposte si fanno più variate che mai: carpaccio di trota affumicata, misticanza e FigoMoro; tartare di trota, pomodorini, olive taggiasche e FigoMoro; misticanza fresca, FigoMoro, avocado, pomodorini e ceci; orecchiette datterino, calamaro, menta e FigoMoro; trota ai ferri al Sarmoriglio e FigoMoro.
Ma a noi Alberto ha fatto preparare un piatto speciale, un esclusivo extra menu: carpaccio di trota affumicata a freddo; trota al vapore con aromi e caviale di trota; trota agrumata, marinata all’arancio e limone; tartare di trota fresca con lime, menta e tamarindo. Il tutto da gustare con il fico fresco a spicchi.
Non c’è che dire: il FigoMoro fa davvero “notizia di gusto”! Provatelo se non lo conoscete e magari il prossimo agosto… vi aspettiamo alla giornata “In campagna col FigoMoro”!
Francesca Orlando