A Copenaghen apre il primo ristorante in stile planetario: Alchemist
La porta d’ingresso, 3 metri di bronzo, del ristorante Alchemist apre ad un mondo nuovo, un portale per un viaggio sublime dal punto di vista culinario, visivo, fisico e mentale. Le parole d’ordine di Alchemist sono “cucina olistica“: mangiare per credere. Sullo sfondo di meduse galleggianti, luci brillanti, rami e foglie di alberi in movimento, la degustazione divine esperienza mistica.
Il ristornate nasce come un piccolo locale con sedici coperti da parte di Rusmus Munk, il quale decide poi di coinvolgere lo Studio Duncalf. Nell’isola industriale Refshaleøen di Copenaghen, al posto di un cantiere di imbarcazioni, si trova ora un ristorante di lusso: dopo essere stato spazio di scenografia per il Teatro Nazionale Danese, è oggi Alchemist.
A progettare lo splendido ristorante lussuoso è stato lo Studio Duncalf: tre piani ed una cupola che racchiude lo spettacolo interattivo a cui i clienti assistono costantemente.
Alla guida della cucina di Alchemist vi è lo chef Rasmus Munk: ha servito una sacca piena di sangue e ciliegia, accanto ad un piatto simile ad un posacenere!
Sale planetarie ed interattive
Gli ampi spazi e la enormi sale sono pensate in virtù di un menù composto da molte portate. La sala di ingresso è circondata da mura trasparenti, vetrate di grandi dimensioni, una parte è relegata alla zona bar, un’altra è la cantina, la quale si estende per tutti i tre piani del ristorante. La terza sezione della prima sala permette di osservare la preparazione dei piatti.
Naturalmente lo spazio che ha più di tutti effetto sul pubblico è la “sala planetaria“: 18 metri di diametro compongono una cupola ricca di immagini in movimento. L’occhio umano passa dall’osservare la magia dell’aurora boreale allo sciame di meduse.
Camerieri portano finte teste umane ai tavoli di cemento, attorno ai quali i clienti assaggiano piatti del tutto originali. Al terzo livello vi è la ciliegina sulla torta: la sala dolci!
Lo Studio Duncalf ha dichiarato: “Lavorare su una scala così spettacolare aiuta intrinsecamente a creare un elemento teatrale. Sarebbe stato un errore, tuttavia, fare semplicemente affidamento sulla dimensione dello spazio per fare il lavoro, quindi abbiamo dovuto lavorare sodo per creare intrighi e atmosfera senza atmosfera che si dissipa semplicemente nel vuoto“.
Rasmus Munk: lo chef della cucina olistica
30 cuochi per i 40 ospiti accolti ogni sera, una compagnia di attori intrattiene il pubblico, durante un’esperienza di ben 4 ore, per un totale di 5 atti e 50 assaggi. Costo della serata? 340euro a persona, senza considerare bevande e sopratutto alcolici.
“Allo stesso modo in cui gli antichi alchimisti cercavano di fondere la filosofia, le scienze naturali, la religione e le arti per creare una nuova comprensione dell’ordine mondiale, lo scopo della cucina olistica è ridefinire e ampliare la nostra comprensione del concetto di ristorazione. La cena olistica è per definizione a più livelli. Si basa su elementi del mondo della gastronomia, del teatro e dell’arte, nonché della scienza, della tecnologia e del design, al fine di creare un’esperienza sensoriale onnicomprensiva e drammaturgica.”