Recenti studi hanno confermato come ci sia un nesso tra alimentazione e malattie neurodegenerative.
Come conferma la dottoressa Paola Merlo, responsabile dell’Unità Operativa di Neurologia di Humanitas Gavazzeni Bergamo, un’alimentazione povera di grassi e colesterolo ma ricca di fibre e antiossidanti, quindi frutta e verdura, può proteggere da patologie degenerative come le demenze, in particolare l’Alzheimer.
Emerge anche il ruolo dei grassi insaturi, contenuti ad esempio nell’olio d’oliva, fattore neuroprotettivo capace di modulare o addirittura diminuire l’attività infiammatoria di malattie come la sclerosi multipla.
L’alimentazione può rafforzare l’effetto dei farmaci o viceversa ridurlo. Nel morbo di Parkinson, ad esempio, una dieta ricca di proteine e grassi può contrastare l’effetto della levodopa, farmaco utilizzato per la cura di questa malattia, mentre frutta e verdura ne facilitano l’assorbimento.
La carenza di zuccheri, invece, può peggiorare i problemi neurologici, così come l’alcol in eccesso.
Un’adeguata alimentazione può, quindi, aiutare a gestire meglio queste patologie evitando complicanze, anche se non evita del tutto i danni neurologici.
Dott.ssa Elisa Fiore