La presidente di Slow Food Italia, Barbara Nappini dichiara:”La sovranità alimentare è un diritto che riguarda tutti gli individui, quanto mai attuale oggi”.
“La sovranità alimentare non è sinonimo di autarchia. E’ il diritto dei popoli a determinare le proprie politiche alimentari senza costrizioni esterne legate a interessi privati e specifici. È un concetto ampio e complesso che sancisce l’importanza della connessione tra territori, comunità e cibo. E pone la questione dell’uso delle risorse in un’ottica di bene comune, in antitesi a un utilizzo scellerato per il profitto di alcuni”.
Nel 2008, l’International Assessment of Agricultural Science and Technology for Development (IAASTD)
Nel panel intergovernativo con il patrocinio delle Nazioni Unite e della Banca Mondiale, ha definito la sovranità alimentare. Come “il diritto dei popoli e degli Stati sovrani a determinare democraticamente le proprie politiche agricole e alimentari”. Ma questo concetto fondamentale è stato introdotto più di dieci anni prima da Via Campesina. Il Movimento internazionale che coordina le organizzazioni contadine dei piccoli e medi produttori. Dei lavoratori agricoli, delle donne rurali e delle comunità indigene dell’Asia, dell’Africa, dell’America e dell’Europa.
“Un concetto quanto mai attuale oggi, che ci riguarda tutti” continua Barbara Nappini
“Non a caso da molti anni Slow Food si occupa di sovranità alimentare, supportando e promuovendo in tutto il mondo i sistemi locali del cibo, fortemente legati ai territori. Basati sulle connessioni, sulle comunità, in grado di combattere lo spreco alimentare, di valorizzare la produzione di piccola e media scala e di proteggere la biodiversità. Sistemi di produzione a bassi input esterni e ad alto tasso di competenze, creatività e buone pratiche”, conclude Barbara Nappini.
Barbara Nappini
Presidente, Slow Food
Nata a Firenze il 5 settembre 1974, dal 2010 vive nella campagna della bella Valdambra, tra Valdarno di Sopra, Siena e Arezzo. Dopo anni in una multinazionale nel mondo della moda, nel 2010 si trasferisce in un casale in campagna e si appassiona alla permacultura ed in generale alle tecniche agricolturali sperimentali, si misura con l’autoproduzione e fonda l’associazione Il Grano e le Rose. Nel 2012 incontra Slow Food Colli Superiori del Valdarno e scopre “Terra Madre”: da quel momento non sarà più la stessa. In Condotta si occupa di progetti educativi e attività per adulti finché, nel 2014, col Congresso di Riva Del Garda, diventa membro del Comitato Esecutivo Toscana e del Consiglio Nazionale fino al 2018. Partecipa come delegata a Terra Madre Giovani durante Expo 2015, collabora con l’ufficio educazione come docente nell’ambito del progetto “Orto In Condotta”; è uno dei leaders del progetto Slow Food In Azione nel periodo 2019-2020.