La celiachia è l’intolleranza alla gliadina, molecola presente nel glutine. È una malattia autoimmune che porta alla produzione di autoanticorpi che attaccano non solo la mucosa intestinale, ma anche altri tessuti come tiroide, pelle, ovaio. A livello ovarico, quindi, può ridurre il numero degli ovociti, causando aborti spontanei, infertilità e menopausa precoce. A livello intestinale causa malassorbimento di nutrienti essenziali, tra cui l’acido folico, importante sia in previsione di una gravidanza sia durante la gravidanza stessa. Una sua carenza, infatti, causa malformazioni del feto come la spina bifida.
I sintomi tipici della celiachia sono malassorbimento, anemia e pallore, blocco della crescita, dolori addominali, diarrea, gonfiore addominale, dermatiti.
La diagnosi non è semplice, in quanto a volte la patologia si presenta in modo asintomatico o con sintomi comuni ad altre malattie. Inoltre può manifestarsi durante l’infanzia o in età adulta. I metodi diagnostici si basano su analisi del sangue con dosaggio di anticorpi antitransglutaminasi, antigliandina (AGA) e antiendomisio (EMA), e attraverso una gastroscopia con un prelievo bioptico a livello del duodeno della mucosa intestinale che mostra un’atrofia dei villi.
Nella donna la diagnosi precoce è molto importante ai fini riproduttivi, come testimoniano anche diversi studi pubblicati su Pubmed, e la dieta prevede eliminazione di tutti gli alimenti contenenti glutine o tracce di esso.
Dott.ssa Elisa Fiore