Con cinque aziende in forma diretta e una decina di etichette al banco degustazione, il vino “più bello del mondo” torna a Verona con uno stand collettivo per comunicare i valori di un territorio targato Unesco
La vera notizia è che dopo tanti anni di assenza il Consorzio del Vino Orcia torna con uno stand in collettiva al Vinitaly. Dal 2 al 5 aprile infatti nel Padiglione 9 (Toscana) allo Stand D1 sarà presente uno spazio dedicato alla presentazione e promozione dei vini dell’Orcia Doc. Con 5 aziende in forma diretta, oltre a una decina di marchi in degustazione al banco d’assaggio, il vino “più bello del mondo” riapre le porte al grande pubblico di Vinitaly in attesa di operatori e appassionati. «Un risultato importante che abbiamo raggiunto non senza fatica facendo squadra – commenta la presidente del Consorzio, Giulitta Zamperini – siamo orgogliosi di poter tornare insieme in uno degli appuntamenti del vino più importanti al mondo per comunicare insieme le novità della denominazione a partire dall’evento in programma già per fine mese, l’Orcia Wine Festival».
Lo stand e le aziende
Nello spazio gestito dal Consorzio del Vino Orcia saranno presenti come detto alcune aziende in forma diretta: Bagnaia, Campotondo, Fabbrica Pienza, Podere Albiano, Poggio Grande. Oltre a queste che saranno presenti con il produttore, un banco d’assaggio con le etichette di Sassodisole, Donatella Cinelli Colombini, Capitoni, Sanoner, I Loghi, La Nascosta, Podere Forte, Valdorcia Terre Senesi, Atrium e Palazzo Massaini. Ogni giorno la possibilità quindi di degustare oltre trenta etichette del vino della Doc senese.
I numeri della Doc
Nata nel febbraio del 2000, l’Orcia Doc raccoglie nella sua area di produzione dodici comuni a sud di Siena (Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia, Trequanda, parte dei territori di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena). Il disciplinare di produzione prevede la tipologia “Orcia” (uve rosse con almeno il 60% di Sangiovese), l’”Orcia Sangiovese” (con almeno il 90% di Sangiovese) entrambe anche con la menzione Riserva in base a un prolungato invecchiamento (rispettivamente 24 e 30 mesi tra botte di legno e bottiglia). Fanno inoltre parte della Doc il bianco, il rosato e il Vin Santo. A oggi sono 153 gli ettari di vigneti dichiarati su un totale potenziale di 400 ettari. La produzione media annua si attesta intorno alle 255.631 bottiglie realizzate dalle circa 60 cantine nel territorio di cui oltre 30 socie del Consorzio di tutela che dal 2014 ha l’incarico di vigilanza e promozione Erga Omnes nei confronti di tutti i produttori della denominazione. Il Consorzio di tutela si occupa di promuovere la denominazione attraverso azioni varie, dal web alla segnaletica sul territorio, passando per incoming di giornalisti e buyers da tutto il mondo. Sono ormai di riferimento eventi territoriali tra cui proprio l’Orcia Wine Festival.
Foto ufficio stampa