La Francia si prepara a vietare ai prodotti vegetariani l’uso del linguaggio della carne

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Termini come “bistecca”, “grigliata” e “costolette” devono essere eliminati dai prodotti a base vegetale, afferma il ministero dell’Agricoltura, in mezzo a un’incandescente disputa

Il governo francese ha dichiarato che sta preparando un nuovo decreto contro l’uso di termini carnei come “bistecca”, “griglia” e “costine” per descrivere prodotti a base vegetale.

L’ultimo decreto è “una questione di trasparenza e onestà che risponde alle legittime aspettative di consumatori e produttori”, ha dichiarato lunedì il ministro dell’Agricoltura Marc Fesneau in un comunicato.

Gli allevatori e le aziende della filiera della carne francese hanno a lungo militato contro termini come “hamburger a base vegetale” o “salsiccia vegana”, sostenendo che confondono i consumatori.

Ma un decreto del 2022 che proteggeva tali termini è stato sospeso dal massimo tribunale amministrativo del Paese.

Mentre il Consiglio di Stato ha chiesto l’intervento della Corte di giustizia europea (CGE) prima di emettere la sentenza definitiva, il Ministero dell’Agricoltura ha dichiarato di aver già preparato una nuova ordinanza linguistica che tiene conto delle lamentele dei giudici.

La nuova bozza di decreto, che si applica solo ai prodotti fabbricati e venduti in Francia, vieta un elenco di 21 nomi di carne per descrivere prodotti a base di proteine, tra cui “bistecca”, “scaloppina”, “costolette”, “prosciutto” o “macelleria”.

Tuttavia, oltre 120 denominazioni associate alla carne, come “prosciutto cotto”, “pollame”, “salsiccia” o “pancetta”, saranno ancora autorizzate a condizione che i prodotti non superino una certa quantità di proteine vegetali, con percentuali comprese tra lo 0,5% e il 6%.

Il decreto è stato sottoposto alla Commissione europea per essere verificato rispetto alle sue norme dettagliate sull’etichettatura degli alimenti.

Guillaume Hannotin, avvocato dell’organizzazione Proteines France che rappresenta i produttori di alternative vegane e vegetariane, ha affermato che il termine “bistecca a base vegetale” è in uso da oltre 40 anni.

Secondo l’avvocato, il nuovo decreto francese è ancora in contrasto con la normativa europea sull’etichettatura dei prodotti che, a differenza del latte, non hanno una definizione legale rigorosa e possono essere indicati con termini di uso comune.

Il decreto entrerà in vigore tre mesi dopo la pubblicazione per dare agli operatori il tempo di adattare le loro etichette. Inoltre, lascia aperta la possibilità per i produttori di vendere tutte le scorte di prodotti etichettati prima della sua entrata in vigore, al massimo un anno dopo la pubblicazione.

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