Ha quasi 130 anni, ma nonostante ciò ancora oggi è uno dei principali punti di riferimento per tutti gli esperti del settore culinario-gastronomico ma anche per gli appassionati di cucina. Stiamo parlando de «La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene», meglio conosciuto come il manuale Artusi, lo storico ricettario che proprio in questi giorni ha tagliato un altro importante traguardo della sua lunga e brillante esistenza. Infatti, dopo essere stato tradotto in numerose lingue, il famoso volume scritto dall’omonimo gastronomo di Forlimpopoli di recente è stato presentato anche in giapponese.
In seguito ad un progetto promosso dalla professoressa e studiosa Hiroko Kudo, il testo è stato tradotto anche in lingua nipponica ed è stato mostrato alla stampa e al pubblico proprio in questi giorni. La docente nella sua attività è stata affiancata e coadiuvata da Casa Artusi, dalla Regione Emilia Romagna e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Insomma, grandi competenze e istituzioni di livello per far sì che la pietra miliare della cucina italiana e internazionale potesse essere stampata anche in questa nuova versione in giapponese.
La presentazione dell’approdo in libreria del manuale Artusi tradotto per i lettori del Sol Levante con etichetta della casa editrice Heibonsha Limited, si è tenuta proprio in Giappone durante l’evento dedicato alla IV settimana della Cucina italiana nel mondo. Il progetto è stato illustrato al pubblico con il titolo Artusi parla giapponese.
Nel corso dell’appuntamento è intervenuta Laila Tentoni, presidente di Casa Artusi, la quale ha definito questa inedita traduzione de La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene una «impresa titanica», nonché l’ennesima dimostrazione dell’unicità di questo volume che, a pochi mesi dalle celebrazioni per il bicentenario dalla nascita del gastronomo emiliano, continua ad essere il grande ambasciatore in tutto il mondo della «straordinaria ricchezza culturale ed enogastronomica» della tradizione italiana.
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Breve storia del manuale Artusi
La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene è ormai il testo di riferimento per eccellenza delle migliori ricette della storia, anche se agli esordi il suo autore, Pellegrino Artusi, dovette faticare non poco per farlo giungere in libreria. Infatti nel 1891, dopo aver scritto il libro, il critico letterario non trovò nessuna casa editrice disposta a pubblicare la sua opera, e così fu costretto a sostenere personalmente tutte le spese, rivolgendosi alla tipografia L’Arte della Stampa. Anche la distribuzione fu un vero e proprio percorso ad ostacoli per lo scrittore: infatti chi voleva acquistare il suo libro doveva rivolgersi direttamente a lui, scrivendogli una lettera o rivolgendosi all’editore Salvatore Landi.
La critica fin da subito espresse pareri contrastanti sulla qualità del manuale Artusi. Ad esempio il professor Francesco Trevisan, durante una degustazione, invitato ad esprimere un parere sul testo affermò senza alcuna esitazione: «Questo è un libro che avrà poco esito». Di contro, invece, l’antropologo Paolo Mantegazza si complimentò pubblicamente con l’autore, definendo il volume una «opera buona» e augurandogli ben cento edizioni del suo lavoro.
In realtà furono i lettori e il pubblico ad apprezzare e a decretare lo storico successo del capolavoro di Artusi. Quest’ultimo continuò a lavorare personalmente per circa quindici versioni del testo, dal 1891 al 1911, portando nel corso del tempo le ricette dall’iniziale numero di 475 fino a 790 dagli antipasti ai dolci. Quando il gastronomo morì, essendo privo di figli, lasciò i diritti d’autore in eredità ai suoi due cuochi di fiducia Marietta Sabatini e Francesco Ruffilli, i quali ebbero così la fortuna e la possibilità di vivere di rendita fino al 1961, ovvero quando sopraggiunse la scadenza per legge dei suddetti diritti.
In totale, finora si contano circa 111 edizioni de La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, e bisogna ricordare che queste non sono mai state modificate dopo la morte dello scrittore, dunque oggi circola ancora il testo originale del critico letterario di Forlimpopoli. Il manuale Artusi contiene una serie di ricette raccolte dal gastronomo durante i suoi viaggi in Italia: si tratta, infatti, di pietanze e piatti tradizionali di carattere casalingo, opportunamente assaggiati e approvati dai cuochi dello scrittore, il quale al termine o nel corso di ogni ricetta ha aggiunto qualche commento e valutazione personale.