I Babilonesi li gustavano già 4.000 anni fa! I Greci li usavano come offerta ad Apollo, ovviamente in versione lussuosa, visto che al dio dell’amore venivano regalati ravanelli d’oro per l’occasione. Si dice che anche Carlo Magno ne fosse un appassionato e che lo consigliasse ai suoi sudditi dell’epoca.
Come scegliere i ravanelli?
Scelgo ravanelli a mazzetti sodi, con radici lisce e di colore brillante e cime di colore verde brillante. Do sempre un leggero strattone ai gambi per assicurarmi che siano ben attaccati, per garantire la freschezza. Infine, è meglio optare per ravanelli piuttosto piccoli: da un lato, non saranno vuoti, dall’altro saranno più delicati.
Preparazione dei ravanelli
Dopo aver tagliato le cime, sciacquo e asciugo i bulbi. Li metto in frigo in un contenitore ermetico, ma è meglio consumarli in fretta per godere della loro croccantezza. Mi piace mangiarli così come sono, come aperitivo, con un po’ di sale o un tocco di burro salato. Ma sono perfetti anche nelle insalate: in questo caso, li taglio a metà per mantenere la lattuga di agnello, o a fette sottili per una maggiore delicatezza.
Variare i piaceri
Il piccolo ravanello rosso è forse il più conosciuto, ma ce ne sono molti altri che meritano di essere gustati. Il daikon, con la sua forma oblunga, il colore bianco e il sapore piccante, arriva direttamente dal Giappone. Crudo, può essere consumato a julienne o grattugiato, ma può anche essere cotto e aggiunto a uno stufato, dove la sua consistenza ricorda quella di una rapa. Il ravanello nero proviene dall’Europa orientale e si presta bene a zuppe e insalate di verdure crude. La carne blu e la carne rossa, con i loro sapori dolci e piccanti, rallegrano le insalate con i loro colori sgargianti. Io opto per un taglio alla mandolina per ottenere fette sottili e uniformi.
