Ricette di guerra 1940/1944: il libro per una cucina semplice

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E’ nelle librerie fisiche e virtuali Ricette di guerra 1940/1944 • per una cucina semplice semplice di Amalia de Sanctis con testi di Cesare de Sanctis a cura e con prefazione di Leo Osslan de Sanctis.

Ricette di Guerra 1940/1944: seconda edizione

Molto rinforzata rispetto alla prima di 15 anni fa, di un long seller sempre bene accolto. Oggi un’altra guerra, più subdola e miserevole, è di nuovo tra noi. Questa piccola summa gastronomica sana ed economica ci tornerà forse utile a contrastarla. Amalia de Sanctis oggi avrebbe 110 anni. Negli anni ’90 (dell’800) si era trasferita con i genitori a Roma dal paesino umbro di Parrano (Orvieto). Questo ricettario è un esempio dello spirito “spartano” che la guerra imponeva, dell’ingegno e dell’attenzione di Amalia all’impegno sociale, per quanto consentito negli anni ’40 ad una giovane donna di buona famiglia.

Seconda Guerra Mondiale: Ricette di guerra

La “zia Amalia” (Amalia de Sanctis) li sconfiggeva con le potenti armi allora a sua disposizione: patate, verdure, uova, latte e pochi altri ingredienti genuini. Troverete ad esempio, per citare solo le ricette dai nomi più evocativi: il Coniglio Tesserato e la Torta Autarchica. Il primissimo capitolo, una sorta di introduzione programmatica. E’ dedicato alle Malizie Culinarie in Tempo di Guerra. Vi si insegna tra l’altro a preparare un surrogato del burro o una maionese con poco olio o come imburrare un recipiente senza burro.

ZUPPA ALLA REGINA ( ricetta tratta dal libro )

Questa zuppa, malgrado il suo titolo ambizioso, è facilissima a farsi in ogni famiglia. Se avete minutaglia di avanzi di pollame o di pollastrine o di tacchino, ritiratene con cura gli ossi e la pelle, aggiungete un poco di vitella arrosto. Fate cuocere due o tre cucchiai da tavola di riso nell’acqua. Tagliate le carni e pestatele insieme col riso. Ciò fatto prendete del brodo, nel quale però avrete fatto cuocere carote e cipolle. Mettete questo brodo in una casseruola con gli ossi e le pelli levate; fateli bollire per una mezz’ora. Passate questo brodo attraverso una salvietta e stemperate il passato delle carni che abbia un colore come d’ambra e non sia né più né meno denso di tutte le zuppe di sugo condensato e ristretto.Tenete in caldo in bagnomaria e quando avrete da servire in tavola aggiungetevi un bicchiere di latte. Mettete nella zuppiera del pane abbruscato e servite. (pag. 59)

Un libro di famiglia: Ricette di guerra

Cesare de Sanctis è l’autore del ricco capitolo che precede la raccolta di ricette. Chirurgo, pittore e scrittore, era nipote di Amalia de Sanctis, figlio del fratello di Amalia, Carlo. Il suo testo “La zia Amalia” è tratto dal libro Via Paisiello 15 (Artefatto, 1991). Leo Osslan de Sanctis, curatore del volume, è il figlio di Cesare e pronipote di Amalia. La raccolta di ricette era stata donata da Amalia a Margherita Puccinelli de Sanctis, moglie di Cesare e madre di Leo.

Il curatore e il coautore

Leo Osslan de Sanctis, curatore del volume, è il pronipote di Amalia. Un giorno del 2005 curiosando nella ricca collezione di libri di cucina che gli aveva lasciato in eredità la madre, s’imbatte in una busta misteriosa e polverosa; la apre e dentro vi trova il manoscritto di queste “Ricette di Guerra”, autografo dell’autrice. La “zia Amalia” a suo tempo l’aveva lasciato in eredità alla madre di Leonardo. Insomma, è questa una raccolta di ricette che si tramanda di generazione in generazione quasi per una “forza interiore”, che è quella di non voler dimenticare -costi quel che costi- come vivevamo in tempi meno fortunati.

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