Sempre più diffuse le alternative naturali per dolcificare: sciroppo d’agave e miele sono i più diffusi, capiamone di più.
Le linee guida dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) riguardo al consumo di zuccheri aggiunti sono bene chiare: non dovrebbero superare il 10% dell’introito calorico giornaliero (in riferimento ad un individuo adulto, normopeso e in buono stato di salute).
Cos’è lo sciroppo d’agave?
Lo sciroppo d’agave – in lingua anglosassone “agave syrup” o “agave nectar – è un alimento dolce utilizzato come edulcorante naturale.
L‘agave è piantata in territori estesi, dove i contadini la fertilizzano e la nutrono per diversi anni.
Dopo i primi tre anni, le cime delle foglie vengono tagliate per accellerare la crescita e farla così maturare in 8 – 11 anni, per poter ricavare il miglior succo d’agave.
Alternativa naturale allo zucchero bianco
Lo sciroppo d’agave per questo può essere usato come sostituto di zucchero in molte ricette, come dolcificante naturale per addolcire bevande calde o fredde, poiché possiede una buona solubilità.
Inoltre, grazie alla sua vischiosità, è talvolta impiegato come ingrediente agglomerante per i cereali destinati alla prima colazione. I vegani lo usano, analogamente allo sciroppo d’acero, come alternativa al miele.
Benefici e svantaggi dello sciroppo d’agave
Lo sciroppo d’agave ed il miele hanno dei vantaggi: anzitutto svolgono un’azione remineralizzante, in quanto contengono una grande quantità di calcio, magnesio, potassio e ferro.
Nonostante siano composto per una buona parte da fruttosio, mantengono un indice glicemico più basso di altri zuccheri.
Questo significa che la velocità con cui lo sciroppo d’agave ingerito va ad aumentare il livello di glucosio risulta essere la più bassa tra i dolcificanti naturali, dopo la stevia.
Commercialmente prodotto però, il nettare di agave è ripartito in percentuale fra fruttosio e glucosio, con percentuali variabili a seconda del produttore.
Parliamo di Miele
Il miele è il prodotto della lavorazione delle api sul nettare
Raccolto di fiore in fiore e portato nel favo, viene lavorato dalle api bottinatrici così resta nelle cellette dell’alveare fino a quando l’apicoltore estrae i melari per liberare il miele.
Il prodotto ottenuto passa quindi allo smielatore strumento che funziona alla stregua di una centrifuga per estrarre il miele pronto per il consumo.
Il miele può servire a lubrificare la mucosa delle vie respiratorie e fluidificare il muco stagnante più velocemente.
I mieli da piante aromatiche come eucalipto o timo, possiedono le proprietà specifiche degli oli essenziali: utili per dare sollievo nei casi di malesseri stagionali.
Il miele non può sostituire i farmaci specifici, ma rappresenta un ingrediente positivo della nutrizione quotidiana e un alleato per combattere i malanni di stagione.
Contiene una grande quantità di vitamina A, vitamine C e B, oltre a ferro, fosforo e proteine di origine vegetale. Aiuta anche l’assorbimento di calcio e magnesio a livello intestinale, aumentando i livelli nel corpo.
Attualmente, sono molti i riferimenti alle proprietà benefiche del miele per la nostra salute e molti sono gli studi ad esse dedicate.
Ovviamente, per poter godere di tutti i vantaggi che ci fornisce il miele bisogna preferire quello grezzo, ovvero non sottoposto a lavorazioni industriali.
Esse, infatti, lo privano di molte delle sue utili sostanze nutritive, impoverendone la qualità e riducendo la sua efficacia.
Possiamo ragionevolmente preferire l’acero all’agave ma è comunque importante limitarne la quantità.
Il suo potere dolcificante è inferiore rispetto allo zucchero e recuperare la sensazione di dolce abbondando nelle dosi non risolverebbe il problema di base (ridurre gli zuccheri aggiunti).
Possiamo quindi pensare che non basta conoscere le caratteristiche di ciò che mangiamo: è necessario trovare sempre un giusto equilibrio!